In un sussurro, Cartier de Lune racconta di fiori bianchi rinfrescati dalla notte, dai più ingenui che fremono timidamente, ai più espressivi che si liberano dai raggi del sole, nudi, sorpresi al chiarore di un cielo in controluce. Un profumo che, calata la notte, cattura l’effimero e si avvicina alla natura, quando il dischiudersi dei boccioli si fa latteo, stellato, di una dolce voluttà.